Caltavuturo 

Caltavuturo (Cartavuturu in siciliano) è un comune italiano di 3 599 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

È incluso nel Parco delle Madonie e nell’entroterra della valle di Himera. Sovrastato dalla Rocca di Sciara, è un centro nato come antica roccaforte in periodo presumibilmente bizantino, che vide nel corso dei secoli svariate dominazioni. Gli abitanti prendono il nome di caltavuturesi (cartavutrisi in siciliano).

Storia

Phiale aurea ritrovata a Caltavuturo

In un passo di Diodoro Siculo, parlando di scontri armati avvenuti attorno al 306 a.C. tra Agatocle e Dinocrate, si cita il monte Gorgium e il centro di Ambica: il primo sarebbe identificabile con la montagna sopra Caltavuturo, mentre il secondo corrisponderebbe all’odierno centro abitato di Sclafani Bagni (entrambi centri facenti peraltro parte della valle di Himera). Interessante come, nei pressi di tale zona, vi sia una pianura chiamata dai caltavuturesi “chiana chianta”, da alcuni studiosi tradotto come “pianta piana” (ossia semplicemente “pianura”); secondo altre interpretazioni, invece, significherebbe “piana del pianto”, in memoria di un’antica e atroce battaglia combattuta presso tale luogo (di cui peraltro narrano anche i miti locali). Tale elemento apre spiragli alla possibilità di un’origine ben più antica di quella risalente all’epoca bizantina, tuttavia senza alcuna prova certa.

La data del primo insediamento è persa nel tempo, ma i primi reperti di certa datazione possono essere collocati nel periodo bizantino, tra il VI ed il VII secolo con il comandante bizantino Giorgio Maniace, Principe e Vicario dell’Imperatore di Costantinopoli discendente dalla famiglia Imperiale di Bisanzio.

Secondo alcuni studiosi il nome e l’origine della città vengono fatti risalire alla dominazione araba: il nome deriverebbe dalla parola araba Qal‘at Abī l-Thawr (roccaforte di Abū Thawr), dal nome del condottiero musulmano che se ne insignorì; tuttavia tale versione presenta incongruenze di genere storico.

Secondo altri pareri, invece, deriva dalla parola araba “qal‘at” (rocca) e da quella siciliana “vuturu / vuturuni” (avvoltoio / grifone) andando così a prendere il significato di “Rocca dell’Avvoltoio“, rapace endemico e tuttora presente nel territorio (avvoltoio fulvo). Facendo fede a questa seconda versione, lo stemma del paese rappresenta una torre medievale con un grifone appollaiato sulla stessa.

Nei pressi dell’attuale paese, secondo lo storico Ibn al-Athir, nell’811/812 d.C. avvenne una battaglia tra le forze bizantine e quelle aghlabite, durante la conquista islamica della Sicilia.

Durante la dominazione normanna il paese appartenne alla famiglia del conte Ruggero; e sotto gli Svevi fu concesso ai Ventimiglia, a cui si succedettero varie famiglie sino al XVI secolo.

Nel 1550 alcuni degli abitanti si trasferirono fuori dalla cinta muraria, a quota inferiore rispetto al terrazzo roccioso della “Terravecchia”, sede del nucleo originario.

Il 20 gennaio 1893, durante la rivolta dei fasci siciliani 500 contadini che avevano occupato alcune terre in maniera simbolica vennero dispersi da soldati e carabinieri, tredici manifestanti furono uccisi durante gli scontri.

È incluso nel Parco delle Madonie e nell’entroterra della valle di Himera. Sovrastato dalla Rocca di Sciara, è un centro nato come antica roccaforte in periodo presumibilmente bizantino, che vide nel corso dei secoli svariate dominazioni. Gli abitanti prendono il nome di caltavuturesi (cartavutrisi in siciliano).

Cultura

Feste religiose

Festeggiamenti in onore della Patrona, Maria Santissima del Soccorso, di San Calogero, di San Giuseppe, del SS. Crocifisso, del SS Sacramento, della Madonna del Carmelo, di Santa Lucia.

Manifestazioni

  • Festival del Folklore: rassegna folkloristica internazionale. Si svolge ogni anno durante la seconda settimana di agosto, presso il teatro comunale all’aperto.
  • Fungo Ferla Fest: sagra con degustazione e vendita di funghi autoctoni (selvatici e coltivati), formaggi, salumi e altri prodotti tipici.
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